CONFRONTO TRA LA DIRETTIVA UE SULLA GESTIONE AZIENDALE SOSTENIBILE (CSDDD) E LA LEGGE TEDESCA SULLA DILIGENZA NELLE CATENE DI APPROVVIGIONAMENTO (LKSG)
Nel mondo globalizzato di oggi, le aziende sono sempre più sotto pressione per rendere le loro catene di approvvigionamento più sostenibili ed etiche. Due regolamenti importanti che trattano questo argomento sono la Direttiva UE sulla gestione aziendale sostenibile (CSDDD) e la legge tedesca sulla diligenza nelle catene di approvvigionamento (LkSG). Con l’adozione della CSDDD (direttiva sulle catene di approvvigionamento) a maggio, la LkSG dovrà essere rivista nei prossimi due anni. Questo articolo del blog evidenzia le somiglianze e le differenze tra questi due regolamenti, concentrandosi sulla nuova CSDDD e mostrando come le aziende sono interessate dalle rispettive normative.
PANORAMICA DELLA DIRETTIVA UE SULLE CATENE DI APPROVVIGIONAMENTO
La Direttiva UE sulla diligenza aziendale in materia di sostenibilità (Corporate Sustainability Due Diligence Directive – CSDDD), chiamata anche direttiva UE sulle catene di approvvigionamento, mira a responsabilizzare le aziende per il rispetto dei diritti umani e degli standard ambientali nelle loro catene di approvvigionamento globali. Invita a percepire queste sfide come questioni transnazionali da affrontare insieme e in modo coordinato. Le aziende sono obbligate a rispettare determinati doveri di diligenza al fine di evitare, minimizzare o porre fine a rischi potenziali e reali per i diritti umani o per l’ambiente. Questo include sia le proprie attività che quelle delle loro controllate e delle relazioni commerciali.
Poiché si tratta di una direttiva e non di una legge, gli Stati membri devono trasformare le disposizioni in una legge nazionale entro due anni. Per le aziende è previsto un periodo di adattamento di tre anni:
- Le più grandi aziende (5000 dipendenti, 1,5 miliardi di euro di fatturato) entro il 2027,
- Aziende con più di 3000 dipendenti e 900 milioni di euro di fatturato entro il 2028,
- Aziende con più di 1000 dipendenti e 450 milioni di euro di fatturato entro il 2029.
REQUISITI PRINCIPALI DELLA DIRETTIVA UE SULLE CATENE DI APPROVVIGIONAMENTO
- Integrazione del dovere di diligenza: Le aziende devono integrare i doveri di diligenza nelle loro politiche interne e nei sistemi di gestione del rischio.
- Coinvolgimento dei lavoratori: La politica di diligenza deve essere sviluppata in consultazione con i lavoratori e i loro rappresentanti.
- Valutazione e priorità dei rischi: Le aziende devono identificare le violazioni dei diritti umani e dell’ambiente basandosi sulla gravità e la probabilità di tali violazioni.
- Rendicontazione e comunicazione: Le aziende hanno l’obbligo di riportare annualmente le misure di diligenza adottate e i risultati ottenuti.
Le informazioni raccolte devono essere pubblicate annualmente sul sito web dell’azienda. Se l’azienda è soggetta alla rendicontazione CSRD, il rapporto CSDDD farà parte della rendicontazione sulla sostenibilità, altrimenti deve essere presentato separatamente.
PANORAMICA DELLA LEGGE SULLE CATENE DI APPROVVIGIONAMENTO
La legge tedesca sulla diligenza nelle catene di approvvigionamento (LkSG) è entrata in vigore il 1º gennaio 2023 e obbliga le grandi aziende a rispettare i doveri di diligenza relativi ai diritti umani e agli standard ambientali lungo le loro catene di approvvigionamento. La legge si applica inizialmente alle aziende con più di 3000 dipendenti, estendendosi dal 2024 anche a quelle con più di 1000 dipendenti.
REQUISITI PRINCIPALI DELLA LEGGE SULLE CATENE DI APPROVVIGIONAMENTO
- Gestione del rischio: Le aziende devono implementare un efficace sistema di gestione del rischio che assicuri il rispetto degli standard in materia di diritti umani e ambiente.
- Analisi dei rischi: Sono richieste analisi dei rischi regolari per identificare e valutare i rischi nelle catene di approvvigionamento.
- Rendicontazione: Sono necessari rapporti annuali sul rispetto dei doveri di diligenza e sulle misure adottate.
CONFRONTO TRA LE DUE NORMATIVE
SOMIGLIANZE
Sia la CSDDD che la LkSG mirano a rafforzare la responsabilità delle aziende per i diritti umani e l’ambiente nelle loro catene di approvvigionamento globali. Entrambi i regolamenti richiedono l’implementazione di sistemi di gestione del rischio per identificare e gestire i rischi. Viene inoltre sottolineata in entrambe le normative la necessità di una rendicontazione trasparente sulle misure adottate e sui loro impatti.
DIFFERENZE
Tre aspetti distintivi della CSDDD, non coperti dalla LkSG, sono: coinvolgimento degli stakeholder, risarcimento/responsabilità civile e obiettivi climatici. Analizziamo più da vicino questi temi.
Coinvolgimento degli stakeholder: La CSDDD richiede il coinvolgimento degli stakeholder in tutto il processo di due diligence, inclusi i dipendenti, i dipendenti delle controllate, i sindacati, i consumatori e altri gruppi interessati. Questo processo include la raccolta di informazioni, lo sviluppo di misure preventive e correttive, le decisioni sulle relazioni commerciali e il risarcimento. Questo aspetto trova paralleli in altre normative europee come la CSRD, che si basa anch’essa sul coinvolgimento degli stakeholder.
Risarcimento e responsabilità civile: La CSDDD prevede il risarcimento in caso di impatti negativi delle attività aziendali su persone, gruppi o ambiente. Le aziende devono riportare i danni alla situazione in cui si trovavano prima che l’attività dannosa avesse luogo. Inoltre, la CSDDD introduce la responsabilità civile, permettendo alle vittime di intentare cause legali contro le aziende che non hanno evitato o minimizzato i rischi, o che non hanno posto fine alle violazioni.
Obiettivi climatici: La CSDDD richiede alle aziende di sviluppare e implementare un piano di transizione climatica che garantisca la compatibilità del modello di business e della strategia aziendale con il limite di riscaldamento globale di 1,5°C stabilito dall’Accordo di Parigi e l’obiettivo della neutralità climatica. Il piano dovrebbe includere:
- Obiettivi temporali fino al 2030 e a intervalli di 5 anni fino al 2050, basati su evidenze scientifiche e, ove possibile, comprendenti obiettivi di riduzione assoluta delle emissioni di gas serra.
- Misure di decarbonizzazione.
- Azioni fondamentali per raggiungere gli obiettivi.
- Investimenti, supervisione e governance del piano.
Il progresso sarà monitorato dalle autorità di vigilanza. Le aziende che già riportano i loro piani di transizione climatica secondo la CSRD non devono redigere un nuovo piano, ma devono aggiornare annualmente i loro piani.
RIASSUNTO E PROSPETTIVE
L’introduzione e l’implementazione della CSDDD e della LkSG rappresentano passi significativi verso una gestione aziendale più responsabile e sostenibile. Sebbene entrambe le normative abbiano obiettivi simili, si differenziano per la loro portata e i requisiti specifici. Le aziende devono approfondire entrambe le normative per garantire il rispetto degli obblighi legali e contribuire positivamente alla sostenibilità globale.
L’implementazione di questi doveri di diligenza richiede un adattamento strategico dei processi aziendali, una stretta collaborazione con gli stakeholder e un monitoraggio e miglioramento continuo delle misure adottate. Solo così le aziende potranno rispondere alle crescenti aspettative di legislatori, clienti e società, mantenendo al contempo il successo a lungo termine.
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Sylvia Albrecht è Senior Consultant e Team Lead Supply Chain.
Con 20 anni di esperienza negli acquisti e nella consulenza per gli acquisti, il suo focus è sulla procurement sostenibile e sulla legge sulla catena di fornitura (LkSG, CSDDD). Grazie alla sua lunga esperienza nel settore e nella collaborazione con il reparto acquisti, conosce i processi di gestione sostenibile dei fornitori e comprende il contributo significativo che il settore acquisti può apportare a un orientamento aziendale sostenibile.