FAQS SULLA CORPORATE SUSTAINABILITY REPORTING DIRECTIVE (CSRD) – PARTE 1
LA CORPORATE SUSTAINABILITY REPORTING DIRECTIVE (CSRD) È UNA DIRETTIVA UE CHE MIRA A STANDARDIZZARE E MIGLIORARE IL REPORTING DI SOSTENIBILITÀ NEL MONDO IMPRENDITORIALE. L’UE INTENDE METTERE LA SOSTENIBILITÀ AL CENTRO DELL’ECONOMIA E ORIENTARE I MERCATI FINANZIARI VERSO UN FUTURO PIÙ SOSTENIBILE.
Lo fa obbligando le aziende a riportare i loro aspetti di sostenibilità e a farli verificare. La CSRD promuove la trasparenza, consente agli investitori e ad altri gruppi di interesse di prendere decisioni più informate e contribuisce a ridurre gli impatti ambientali e a promuovere la responsabilità sociale. La CSRD è specificata dai European Sustainability Reporting Standards (ESRS), che strutturano il processo di individuazione dei temi rilevanti e dei contenuti da riportare. La CSRD: Direttiva UE per il Reporting di Sostenibilità – Chi è interessato e da quando?
COSA REGOLA LA CSRD?
Dal 2014 la Non-Financial Reporting Directive (NFRD) regola il reporting di sostenibilità nell’UE. Nel novembre 2022 il Parlamento Europeo ha approvato la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), che sostituirà quindi la NFRD.
La CSRD regola il modo in cui le aziende riportano le loro pratiche e prestazioni di sostenibilità. Richiede che le aziende forniscano nei loro rapporti informazioni su questioni ambientali, sociali, diritti dei lavoratori, diversità, governance aziendale e altro. La direttiva è specificata dai European Sustainability Reporting Standards (ESRS), che strutturano il processo di individuazione dei temi rilevanti e dei contenuti da riportare. Queste informazioni devono essere non solo quantitative, ma anche qualitative, per evidenziare gli impatti dell’azienda sulla società e sull’ambiente. Le aziende devono assicurarsi che le informazioni nei loro rapporti siano affidabili e comparabili, poiché devono essere anche verificate.
CHI È INTERESSATO DALLA CSRD E CHI È TENUTO A REPORTARE E DA QUANDO?
La CSRD riguarda una vasta gamma di aziende nell’UE. Questi includono grandi aziende quotate in borsa, banche, assicurazioni e altre organizzazioni specifiche. A partire dall’esercizio finanziario 2024, queste aziende sono tenute a redigere e pubblicare rapporti di sostenibilità completi. La CSRD amplia notevolmente l’ambito di applicazione della precedente Non-Financial Reporting Directive (NFRD).

Tuttavia, non tutte le aziende sono obbligate fin dall’inizio. I primi rapporti saranno redatti sull’esercizio finanziario 2024 da aziende e capogruppo di interesse pubblico che nel loro bilancio hanno un numero di dipendenti pari o superiore a 500. Un anno dopo, a partire dall’esercizio finanziario 2025, tutte le altre aziende considerate grandi e le capogruppo riferiranno per la prima volta secondo la CSRD. Le piccole e medie imprese di interesse pubblico, le piccole istituzioni di credito non complesse e le compagnie di assicurazione proprie inizieranno a riportare sugli esercizi finanziari 2026. Le aziende descritte in stati terzi con fatturato nell’UE saranno obbligate al primo rapporto dall’esercizio finanziario 2028.
(FONTE: I dati provengono dalla “Valutazione d’Impatto” della Commissione UE del 21.04.2021; “Allegato 17: Analisi dei Costi”, realizzata dal Centre for European Policy Studies (CEPS) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:52021SC0150
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In sintesi, la CSRD segna un passo significativo verso un mondo aziendale più sostenibile nell’UE. Le aziende devono essere consapevoli che ora sono obbligate direttamente o indirettamente a pubblicare in modo dettagliato e trasparente le loro pratiche e prestazioni di sostenibilità. Investitori e consumatori possono beneficiare di questa maggiore trasparenza, prendendo decisioni meglio informate e spingendo le aziende ad agire in modo più responsabile. La CSRD è quindi un elemento fondamentale verso un’economia più verde in Europa.
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